2001
Conference article  Unknown

Analisi automatica del CAP in un paziente con infarto talamico bilaterale

Brotini S., Navona C., Di Martino F., Traino C., Barcaro U., Maestri M., Moscato G., Orlandi G., Bonanni E.

Infarto talamico  Sonno  CAP (cyclic alternanting pattern). 

Lo scopo di questo studio e stata l'analisi quantitativa, mediante una semplice procedura automatica, del cyclic alternanting pattern (CAP) in un paziente con infarto talamico bilaterale. Durante la prima settimana dopo l'ictus il paziente trascorreva la maggior parte del giorno ad occhi chiusi, in uno stato quieto, simile al sonno, caratterizzato da un'attività EEG alpha-theta. La polisonnografia notturna rilevava una marcata alterazione della fase NREM con sonno REM conservato. Nelle settimane successive le alterazioni del ciclo sonno-veglia si sono progressivamente ridotte. L'analisi automatica e stata effettuata sulle registrazioni notturne corrispondenti al settimo ed al quarantesimo giorno dopo l'ictus. II segnale EEG e stato registrato con derivazione bipolare (F3-C3), filtrato tra 0.75 e 25 Hz, campionato a 64 Hz, e analizzato su Personal Computer. Sono state esaminate epoche, prive di artefatti, ciascuna di 512 secondi, corrispondenti agli stadi NREM. Sono state analizzate le seguenti bande di frequenza: delta (0.75-4 Hz); theta (4-8 Hz); alpha (8-12 Hz), e sigma (12.5-14.5 Hz). Per ciascuna banda di frequenza sono state calcolate le ampiezze medie su intervalli di tempo rispettivamente di 64 s e di 2 s. Mentre le ampiezze medie su intervalli di 64 s forniscono descrittori macrostrutturali, le ampiezze medie su intervalli di 2 s esprimono le variazioni transitorie dell'attività di banda sovraimposte all'attività di fondo. La differenza percentuale tra i valori delle due medie da una misura normalizzata di come varia l'ampiezza dell'attività di banda in un generico istante rispetto all'attività di tondo. I valori di tale descrittore sono stati calcolati ogni 0.5 s; sono state considerate indicative di fenomeni microstrutturali connessi all'incremento transitorio delle attività di banda le epoche caratterizzate da valori del descrittore maggiori di zero con almeno un valore maggiore di uno. In questo modo si misurava immediatamente la distanza temporale tra due epoche consecutive di incremento transitorio dell'attività di banda. Dai dati emerge una concordanza tra l'analisi automatica e l'analisi visuale del CAP e pertanto la metodica illustrata, semplice nella sua definizione matematica e facile da implementare su Personal Computer, può agevolare 10 studio della microstruttura del sonno anche in condizioni di patologia del sistema nervosa centrale.

Source: 10° Congresso Nazionale Associazione Italiana di Medicina del Sonno, pp. 342–346, Udine, 1-4 Ottobre 2001



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